lunedì 27 giugno 2011

Condensato di Emozioni


Avete idea di cosa significhi fare una torta del genere? Sì voi l'avete, io anche, e nonostante ciò l'ho fatta. Questo dicesi amore per il proprio fratello, amore incondizionato e puro.
Non sono da ricette difficili e pretenziose, piuttosto amo la semplicità, se abbinata alla rapidità meglio ancora, ma mai a discapito della bontà. Questa torta invece è un condensato di tutto (eccezion fatta di velocità), ma sopra ogni cosa, di intense emozioni.

Ringraziate Francesca e Federica che mi hanno chiesto la ricetta...sono ermetica anche nei post, non l'avevate notato vero?

INGREDIENTI
300gr di cioccolato fondente di copertura a pezzetti
250gr di burro
5 uova
110gr di zucchero semolato 
170gr di farina
1 cucchiaio e 1/2 di lievito
80gr di farina di mandorle o mandorle tritate

PROCEDIMENTO
Scaldare il forno a 150°C. Fondere il cioccolato ed il burro in una pentola a fuoco basso, mescolando delicatamente finché il composto risulti liscio. 
Lavorare le uova e lo zucchero nel robot per 10 minuti circa o finché il composto sia chiaro e denso. Setacciare quindi farina e lievito sulle uova incorporandoli delicatamente, unendo anche le mandorle tritate e il composto di cioccolato.
Foderare con carta da forno uno stampo da 23cm di diametro, versare il composto e cuocere per 50 minuti.
Stendere quindi la copertura al cioccolato e decorare con ribes.

Come si fa la copertura al cioccolato? ...

PROCEDIMENTO
Mettere 250gr di cioccolato fondente di copertura, 125ml di panna liquida e 70gr di burro in una ciotola resistente al calore appoggiata su una pentola d'acqua in ebollizione. Mescolare molto delicatamente e in un solo senso. Togliere dal fuoco e far raffreddare completamente (non in frigo altrimenti si solidifica!). Quindi sbattere con le fruste finché il composto risulti spumoso e poi stendere sulla torta fredda.

GASP!

martedì 21 giugno 2011

Pride


Estratto dal Capitolo 5
"Pride is a very common failing, I believe [...]. Human nature is a particularly prone to it and there are very few of us who do no cherish a feeling of self-complacency on the score of some quality or other, real or imaginery. Vanity and pride are different things [...]. Pride relates more our opinion of ourselves, vanity to what we would have others think of us."

Ho ripreso da un paio di giorni a leggere questo romanzo di J. Austen. Avevo archiviato nella memoria tutto ciò che mi riportasse ai ricordi universitari, benché alcuni fossero molto belli altri erano da seppellire e tutto è finito in cantina. Fortunatamente la letteratura inglese riporta alla memoria il mio periodo a Bristol, uno dei più belli e spensierati della mia vita. C'era sempre il sole, l'estate era viva, piena di festival musicali, litri di Guinness, Charity shop dove comprare qualche vestito a 1 pound, il bar aperto clandestinamente la notte nel quartiere giamaicano dove ascoltare musica ska...
Una volta non si andava a letto così presto e così sobri.

Mi piace quell'estratto e ciò che si dice dell'orgoglio, in particolare quando paragonato con la vanità. Acuta osservazione.

lunedì 20 giugno 2011

Almond Tart


Dopo gli ultimi post c'è bisogno di amenità. Non sono così cervellotica, anche se tendo ad esserlo, in effetti.
Beh, questa torta è facilissima, anche perché se fosse altrimenti non l'avrei mai fatta! Da abbinare con un buon bicchiere di latte fresco è la colazione ideale.

INGREDIENTI
200gr di burro
200gr di zucchero
200gr di farina 00
1 cucchiaio di lievito per dolci o di cremor tartaro
80gr di mandorle
4 uova
1 limone biologico

PROCEDIMENTO
Mescolare burro e zucchero finché non formino una pastella densa, quindi aggiungere le uova, la farina, le mandorle precedentemente tritate, il cremor tartaro, la scorza del limone e il succo. Amalgamare bene quindi trasferire in uno stampo da 20cm di diametro e infornare a 180° per un'ora  e 10/15 minuti.
Il composto risulta molto denso ma non preoccupatevi, la torta sarà sofficissima!

mercoledì 15 giugno 2011

E luce fu.


20 minuti in cui sale il sangue al cervello, 24 ore per dare tempo alla mia parte pacifica di vedere le cose da diverse prospettive. Ognuno di noi è un mondo diverso, ha un vissuto e un karma tutto suo, a volte e spesso inspiegabile a noi stessi, quindi i punti di vista sono molteplici e opinabili.
Una discussione diventa costruttiva solo se non mossa da visioni aprioristiche ed emozionali. Un'amicizia risulta vera se questo riesce ad accadere, se c'è quell'empatia che permette di vedere e capire anche il punto di vista altrui sebbene diverso dal proprio. Da parte di entrambe le parti.
Non ultimo, il rispetto è l'arbitro inequivocabile di ogni rapporto umano.
Se così non è, col senno di poi delle 24 ore passate, convengo che talune persone vanno gentilmente pedalate. Non posso sobbarcarmi la loro negatività, le frustrazioni di una vita, la rabbia recondita. Son mica santa!!!

martedì 14 giugno 2011



Occorre una certa dose di saggezza per rimanere calmi in talune situazioni, non solo, una forza interiore che permetta di vedere sempre prima il punto di vista, naturalmente diverso, della persona che sta muovendo l'attacco, o la difesa ma in modo offensivo.
Essere spettatori e guardare la scena dall'esterno, totalmente imparziali. E' un obiettivo che sto duramente cercando di perseguire.

giovedì 9 giugno 2011

In Continuum


Saper comprendere e perdonare è un dono che per mia fortuna credo di aver ricevuto sin da piccola. Come si afferma nella Bhagavad Gita, inoltre, il karma yoga è lo yoga supremo. Agire senza pretese di ricevere, per il piacere di fare bene senza esaltare il proprio Ego.
Da troppo tempo ho represso quella pulsione naturale, ora sono ad una svolta: o continuo per la mia strada, immergendomi di nuovo nella conturbante società milanese, o cambio rotta e mi dedico all'azione disinteressata. 

«Per colui che ama veramente l'anima, che è soddisfatto pienamente dall'anima e trova appagamento solo nell'anima, non esiste dovere. Costui non ha scopi di guadagno nel mondo facendo un'azione né perde qualcosa non compiendo azioni. Egli non dipende da alcuno per nessuna cosa. Compi dunque sempre le buone azioni materiali (karyam) e le azioni spirituali (karman) senza attaccamento. Facendo tutte le azioni senza attaccamento, si ottiene il Supremo». (B.G. III,17-19)

Il percorso è tortuoso e a volte si inciampa ma quando ci si rialza si vede la meta e questo conforta.

mercoledì 8 giugno 2011

Oggi, e forse anche domani


Non posso dare retta alle paturnie di pseudo amiche. Solo di chi ho voglia io, anche se conosciuti da poco o sconosciuti fino a qualche settimana fa. A volte meglio un rapporto diretto e sincero che millantare amicizie storiche ma che sono marce dentro.
Inoltre, devo smetterla di dare ascolto alla mia parte capricciosa e indossare una muta per farmi scivolare tutto addosso, come se fossi una foca che sguiscia libera nell'oceano. 


                     

lunedì 6 giugno 2011

Shichimi Togarashi


Scoperto durante il mio viaggio in Malesia in un negozietto che vendeva prodotti giapponesi. Comprato, portato a casa, finito dopo poche settimane. Miracolosamente l'ho ritrovato a Barcellona dove ne ho fatto scorta per un anno intero. Lo uso principalmente come tocco finale sulle zuppe e sulla verdura cotta. Leggermente piccante per il contenuto principale di peperoncino e zenzero ha un non so che di affumicato e un tocco speciale dato dalla scorza di arancia arrostita. Se lo trovate provatelo!

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